Domanda n. 37 – In cosa consiste la Conservazione autologo - dedicata? E in quali casi si può fare? 

Il Decreto Ministeriale del 18 novembre 2009 e successive modifiche e aggiornamenti (Decreto Ministeriale 22 Aprile 2014, vedi Allegati n.4, n.5), stabiliscono la conservazione gratuita del sangue cordonale per uso autologo-dedicato che viene consentita in caso di: 

-          neonato con patologia in atto al momento della nascita o evidenziata in epoca prenatale;

-          per uso dedicato a fratello/sorella con patologia in atto al momento della raccolta o pregressa, per la quale risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l’utilizzo di cellule staminali da sangue cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico sanitaria; 

-          in caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate, per le quali risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l’utilizzo di cellule staminali da sangue cordonale. 

Le patologie per le quali è possibile effettuare la conservazione autologo-dedicata sono esposte nel Decreto Ministeriale sopra citato. In tali casi la banca autorizza autonomamente la conservazione ad uso autologo-dedicato; la richiesta deve essere compilata da un medico specialista nella patologia di riferimento ed inoltrata alla banca dalla coppia medesima. 

È   possibile, inoltre, effettuare la conservazione ad uso autologo-dedicato nel caso di particolari patologie non ancora ricomprese nell’elenco di cui all’Allegato 1, ma per le quali sussistano comprovate evidenze scientifiche di un possibile impiego di cellule staminali del sangue da cordone ombelicale anche nell’ ambito di sperimentazioni cliniche approvate secondo la normativa vigente, previa presentazione di una documentazione rilasciata da un medico specialista nel relativo ambito clinico. Il responsabile della Banca autorizza la conservazione del sangue da cordone ombelicale, sentito il parere di un apposito gruppo tecnico multidisciplinare (Commissione DEDICO), coordinato dal Centro Nazionale Trapianti, con oneri a carico del S.S.N. In questi casi, la richiesta alla banca deve essere inviata non oltre 60 giorni prima della data presunta del parto. 

In entrambi i casi, con un colloquio informativo la banca fornisce alla coppia le modalità organizzative ed amministrative per l’accesso alla prestazione.