Domanda n. 41 - Perché solo una minima parte delle donazioni solidali viene conservata nella banca pubblica, mentre per le banche private il bancaggio è molto maggiore? 

Prima di procedere alla conservazione di una unità di SCO in una banca pubblica e alla sua inclusione nell’ elenco delle unità disponibili per trapianto allogenico non correlato, è necessario verificarne qualità e sicurezza per rispondere ai riferimenti normativi ed agli standard professionali. Per la sicurezza deve essere accertata l’assenza di malattie trasmissibili (genetiche e infettive) e la sterilità dell’unità di SCO nei confronti di batteri anaerobi, aerobi e miceti. Per l’idoneità devono essere rispettati dei criteri riguardanti l’idoneità anamnestica, il numero di cellule nucleate e la presenza dei test di caratterizzazione previsti ed altri controlli di qualità. Solo il 10-30% circa delle unità viene ammesso alla conservazione nelle banche pubbliche in quanto quest’ultime, rispettando tutti i criteri prima enunciati, garantiscono idoneità, adeguata vitalità e cellularità e sicurezza per il trapianto. 

Le banche private estere conservano la pressoché totalità delle unità raccolte, indipendentemente dalla cellularità. Tuttavia, ad oggi, nessuna delle oltre 60.000 unità cordonali esportate presso banche private estere è stata utilizzata per trapianto. Si deve perciò ricordare ai genitori che ad oggi non esistono evidenze scientifiche che indichino l’utilità del trapianto autologo di SCO, tranne per le patologie indicate nel DM del 18/11/2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da SCO per uso autologo dedicato” aggiornato con il Decreto Ministeriale del 22 Aprile 2014, per le quali si ricorre alla conservazione autologo-dedicata gratuita presso le Banche Pubbliche. Il trapianto autologo di SCO non deve essere considerato una soluzione per tutte quelle patologie che vengono indicate dalle Banche Private, visto che ad oggi non esistono ancora evidenze scientifiche dirimenti e che nelle malattie ematologiche è preferibile effettuare un trapianto allogenico per garantire una migliore cura da un punto di vista immunitario. Inoltre poichè determinate patologie insorgono in età adulta (ad es.: infarto, patologie degenerative neurologiche etc.), non conoscendo al momento quale sia la reale scadenza di tale prodotto, potrebbero non essere utilizzabili al fine di cura. Infatti nel 2011 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha contestato alcune banche private per pubblicità ingannevole. In particolare, tale provvedimento chiedeva di rettificare informazioni imprecise riguardanti: tempi di conservazione delle sacche cordonali, reali applicazioni terapeutiche del trapianto autologo, numero di trapianti autologhi effettivi e procedure per il rientro dei campioni.